Chiesa di San Nicola

La chiesa di San Nicola fu nuovamente ricostruita dopo il terremoto del 26 luglio del 1805, presenta un impianto basilicale ed è adornata di finissimi lavori di stucco. Nel 1847 e precisamente l'8 marzo, sull'imbrunire, il tetto della chiesa crollò per il sovraccarico di neve. La copertura venne subito ripristinata con la munifica elargizione del re Ferdinando II di Borbone. Completamente restaurata dal 1969 al 1977 l'edificio presenta le seguenti misure: metri 37 di lunghezza, metri 11,50 di larghezza e la media altezza di metri 12,00. Particolari sono i due campanili che completano la facciata principale dell'edificio. La chiesa, che conta sette altari, è illuminata da 14 finestroni che rendono l'ambiente molto luminoso. Un tempo ricettizia numerata, dopo l'incameramento dei beni ecclesiastici, fu dichiarata, per real decreto del 20 febbraio del 1808, collegiata insignita ad istar della collegiata della chiesa di Ripalimosani con diritto della Cappa magna ai canonici. Oltre alla statua lignea del Patrono San Nicola, custodisce numerose opere d'arte: due deliziosi piccoli affreschi; due pregevoli tavole molto antiche di autore ignoto rappresentanti la Natività e l'offerta dei Magi; uno stipetto per gli oli Santi del 1200 in pietra con scolpita la SS.Trinità; tre tele del 1700 anch'esse di autore ignoto; una grande tela, molto bella, attribuita al Mattia Preti o alla sua scuola rappresentante i misteri del Rosario con la Madonna; una tela molto antica con la rappresentazione di Francesco di Paola; da attribuire forse al Guarini un'altra tela che rappresenta i Santi Apostoli Pietro e Paolo con la Vergine in gloria. Di notevole pregio le opere del maestro Amedeo Trivisonno (1929): i quattro grandi affreschi, rappresentanti gli Evangelisti, sui pennacchi sferici su cui è impostata la cupola e i quattro grandi affreschi ovali sulle pareti laterali rappresentanti San Giuseppe, San Emidio, Santa Cecilia, Santa Teresa del bambin Gesù. Espressiva la statua della copatrona Sant'Anna con accanto la giovane figlia Maria, eseguita dopo il terremoto del 1805. Posto in alto, dietro l'altare principale, l'affresco della Immacolata concezione eseguito da Giuseppe Tiberio (1931). Completano l'interno un monumentale organo di stile napoletano del 1800, un pulpito in legno con sovrastante copertura del 1700, il maestoso altare maggiore con balaustra del 1800 in marmi policromi, il Battistero del 1713 con base in pietra e urna in legno del 1897. La statua di San Nicola fu commissionata dall'arciprete del tempo, Don Giovanni Gentile, allo scultore Giacomo Colombo, napoletano d'adozione. E' quanto emerge da uno storico documento, in data 23 febbraio 1724, a firma dello scultore, rinvenuto dall'attuale Parroco Don. Ugo Mastracchio nel 1980 e conservato presso l'archivio parrocchiale. Alta due metri, ricavata da un tronco di pero, la statua è curata in tutti i dettagli ed è un vero capolavoro scultoreo. Il Santo, con tre puttini e un paggio, in ricordo dei suoi numerosi miracoli, è raffigurato nell'atto di benedire il suo popolo.

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