Pietracupa

Il suggestivo centro abitato di Pietracupa, dominato dalla maestosa chiesa di Sant'Antonio Abate, si erge su una roccia che domina il paesaggio circostante, tra colline e vallate attraversate dal torrente Vella. Il clima mite e le estati ventilate rendono l'ambiente piacevole e accogliente.


Pietracupa offre panorami mozzafiato, con una conformazione geologica unica nel suo genere. Le sue colline ospitano caverne antiche, testimonianze di un passato ricco di storia. L'agricoltura rimane la principale fonte di reddito, con coltivazioni di cereali, olivi, frutta e viti, che alimentano il commercio locale.


Il nome "Pietracupa," di origine latina, significa "pietra bucata," riferendosi alle grotte presenti nella roccia fin dall'epoca romana. Nel medioevo, un castello dominava la cima, oggi testimoniato da poche tracce. Nel 1456, un terremoto distrusse la chiesa e l'abbazia, spingendo la popolazione a rifugiarsi in una grotta della roccia, nota come "chiesa vecchia." Nel 1560, fu ricostruita la chiesa di San Gregorio Magno, intorno alla quale si sviluppò il nucleo abitativo.


Con la fine del regime feudale nel 1810, Pietracupa si emancipò dai signori feudali e iniziò un periodo di trasformazione. Durante e dopo la Seconda guerra mondiale, Pietracupa si trovò sulla linea del fuoco tra tedeschi e alleati, spingendo molti abitanti a emigrare. Tuttavia, la comunità conserva ancora l'antica vitalità, con forti legami tra gli abitanti residenti e quelli emigrati.


Le statue di santi come San Gregorio Magno, San Rocco, Sant'Antonio Abate e la più antica, San Sebastiano, insieme alla Madonna Incoronata della "di Foggia," riflettono la devozione religiosa della comunità e le leggende legate alle migrazioni dei mietitori pietracupesi in Puglia. Tra queste, la leggenda della statua di San Gregorio Magno, che si dice sia tornata miracolosamente a Pietracupa nonostante i ripetuti tentativi degli abitanti di Agnone di riprendersela, è particolarmente suggestiva.