Via di San Francesco Caracciolo

cammini del Molise

Premessa
Il tracciato, nel primo tratto (Agnone-Castelverrino-Pietrabbondante), si svolge lungo il medio corso del torrente Verrino, caratterizzato da un ambiente naturale di estremo valore: vegetazione ripariale con macchie di pioppi, salici ed un rigoglioso sottobosco.
Si attraversa successivamente un ambiente caratterizzato da coltivazioni agricole, che hanno conservato i caratteri originari, con piccoli poderi separati da siepi, fossi di minime dimensioni, muretti a secco.
Nel secondo tratto che interessa Pietrabbondante e Pescolanciano, il tracciato attraversa la zona SIC di Collemeluccio - Selvapiana - Castiglione - la Cocozza ed il bosco Pontone e la splendida abetaia della zona MaB di Collemeluccio, che si espande su ettari di natura incontaminata ed è una riserva ufficiale dell’Unesco.

Obiettivi
Collegare il percorso agli altri Cammini della Regione Molise e permettere il prolungamento dell’itinerario dall’Abruzzo a Napoli, città di nascita di San Francesco Caracciolo.

Paesi coinvolti
Provincia di Isernia: Agnone - Castelverrino - Pietrabbondante - Pescolanciano.

Testimonianze e chiese
Agnone, definita l’Atene del Sannio per il suo straordinario patrimonio culturale, ove San Francesco Caracciolo morì, è ricchissima di chiese di notevole valore artistico e storico, da visitare durante tutto il periodo dell’anno. Unitamente a tradizioni millenarie che evocano i riti del fuoco (“n'docce”), è sede di una delle più antiche “fabbriche”: la Pontificia fonderia Marinelli, che produce campane in bronzo per tutte le chiese del mondo, da circa mille anni. Lungo il tracciato, testimonianze di archeologia industriale, come l’antico complesso delle ramiere; mulini idraulici; aree di riconosciuto valore naturalistico e paesaggistico, come il bacino idrico del fiume Verrino e testimonianze antiche, come il complesso archeologico di Pietrabbondante, rendono l’itinerario una imperdibile sosta nel cuore dell’Italia meno conosciuta.

Lunghezza del percorso
Km 60.

Località attraversate
Il percorso, proveniente dall’Abruzzo, si sviluppa lungo l’itinerario Agnone-Castelverrino-Pietrabbondante-Pescolanciano.
Da Agnone si scende lungo il tracciato e, alla base del rilievo su cui sorge l’abitato, si incontrano una serie di antichi opifici legati alla civiltà dell’acqua da cui traevano forza motrice e testimonianze storiche:

Il complesso artigianale delle ramiere sulle sponde del Verrino, al di sotto dell’abitato di Agnone, che dispone di area attrezzata per la ricreazione con fontanile;

Il mulino Scatozza, sempre lungo il Verrino, funzionante sino a qualche decennio passato;

Il ponticello a schiena d’asino nei pressi dello stesso mulino.

Il tracciato prosegue utilizzando una lunga e ondulata stradina, che, parallela al corso del torrente Verrino, conduce alla Chiesetta di Santa Lucia, sempre sul Verrino, poco prima di giungere a Castelverrino, ove è possibile utilizzare l’area attrezzata per la ricreazione.
Si prosegue su sentierino e in parte su strada asfaltata sino al borgo di Castelverrino, paesetto di poco più di 106 abitanti, con la Chiesa posta sul limitare dell’alto sperone roccioso.
Raggiunta la Chiesetta di San Vincenzo, poco distante da Castelverrino, immersa nel boschetto di querce e circostante area attrezzata con fontanile, si deve transitare su un tratto di strada provinciale, per poi, dopo alcune centinaia di metri, svoltare a destra e imboccare la stradina che sale continuamente sino ad arrivare all’abitato di Pietrabbondante, dominato dalla cinta sannitica con muri in opera poligonale di monte Saraceno e dove si trova la famosa area archeologica del teatro e dei templi.

Altimetria

le tappe del percorso

Agnone - Pietrabbondante
km: 16
Tempo: 4:00

1

Tappa 1: Agnone - Pietrabbondante

Agnone-Castelverrino

Il tracciato proveniente dall’Abruzzo  si sviluppa lungo l’itinerario Agnone-Castelverrino-Pietrabbondante-Pescolanciano.
Dalla piazzetta con la stele dedicata ai caduti, confluenza Via G. Matteotti, Corso V. Emanuele, Viale XI Febbraio si imbocca, sulla destra, il  vicolo Orlando che con un tracciato praticabile e ben individuabile scende sino all’uscita della cittadina e successivo incrocio con la desueta Via Aquilonia SS 86, pochi metri su questa e poi  innesto sulla sinistra con la  stradina  che poi si trasforma in sentiero che tagliando alcuni tornanti ritornare sulla SS. Si percorre questa in discesa per circa 600 metri sino allo svincolo con la SS 86. Qui si imbocca sulla destra la stradina con fondo brecciato che scende senza incroci sino al torrente Verrino nei pressi di un mulino idraulico in disuso e di un ponticello in ferro di vecchia data. L’obiettivo è quello di raggiungere il complesso di archeologia industriale delle  antiche fonderie di rame e dei mulini, dall’altra parte del torrente, sito poco più a monte  (meno di 500 metri). Superato in torrente bisogna quindi risalire il corso con un tracciato,  da rendere praticabile con una serie di interventi di ripulitura e con miglioramento di alcuni passaggi  sulla sponda destra del torrente Verrino; prima di giungere al complesso, è necessario realizzare un ponticello per attraversare il torrente. Al di là una serie di antichi opifici legati alla civiltà dell’acqua da cui traevano forza motrice e notevoli testimonianze  storiche; il complesso dispone di area attrezzata per la ricreazione  con fontanile. Per continuare si ritorna indietro sino al ponticello di ferro e si prosegue, utilizzando una traccia   lungo la sponda destra del Verrino da ripulire sino al ponte che conduce sulla sponda opposta al mulino idraulico Scatozza, funzionante sino a qualche decennio passato. Si continua superando il ponticello  a schiena d’asino  ed il tracciato prosegue con un breve tratto sino ad attraversare la Fondovalle del Verrino, poi  si prosegue sul lato opposto e,utilizzando  una lunga e ondulata stradina (strada interpoderale Acquasalsa), si giunge   sino al bivio per lo svincolo di Agnone sulla fondovalle del Verrino e, quindi, dopo meno di un chilometro, al bivio, si gira a sinistra con un’altra stradina che, parallela al corso del torrente Verrino, conduce alla  chiesetta di S. Lucia, sempre sul Verrino, con area attrezzata. Da qui si  prosegue su stradina carrabile  sino al borgo di Castelverrino, paesetto di poco più di 100 abitanti, con la chiesa posta sul limitare dell’alto sperone roccioso.

Castelverrino-Pietrabbondante 

Si esce dal paese in direzione di Pietrabbondante  superando il ponte che attraversa il Vallone La Rocca, si oltrepassa il bivio che sulla sinistra conduce alla vicina chiesetta di San Vincenzo con fontanile, si transita su un tratto di strada provinciale per poi, dopo circa 500 metri, si svolta a destra per imboccare la stradina che sale continuamente sino ad arrivare all’abitato di Pietrabbondante, nei pressi della caserma dei Carabinieri. Il paese è conosciuto per con la famosa area archeologia del teatro e dei templi, dominata dalla cinta sannitica con muri in opera poligonale di monte Saraceno.

Pietrabbondante - Pescolanciano
km: 13
Tempo: 3:00

2

Tappa 2: Pietrabbondante - Pescolanciano

Pietrabbondante-Pescolanciano 

Dalla piazza con la statua in bronzo del guerriero sannita percorrendo la Sp si raggiunge in breve tempo l’area archeologica con il bel teatro in pietra con sedili anatomici. Si riprende poi il cammino con alle spalle l’area archeologica superando il bivio per Macere ed arrivare alla località Coperchiata     
Continuando si interseca la strada provinciale che si abbandona tirando dritto verso il gruppo di case allineate sino al bivio per Chiauci  posto  sulla sinistra (lungo la strada  provinciale dopo un centinaio di metri vi è un’area atrezzata nel bosco di cerri), ma si  continua  in avanti sino al bivio per l’ingresso al bosco della riserva MaB di Collemeluccio; poco dopo superato le case allineate sul bordo destra si giunge all’area attrezzata con il  grande prato. Continuando ai margini della strada carrabile fra gli abeti secolari si incontra  la recente deviazione  stradale, si prende la vecchia viabilità sulla sinistra, si supera il fiume Trigno e la linea ferroviaria Carpinone-Sulmona, poi si supera la SS Istonia, si procede sul lato opposto, oltrepassando il cimitero, incontrando il tratturo Castel di Sangro-Lucera che conduce all’abitato di Pescolanciano sorto proprio sul tracciato.  

Pescolanciano - Carpinone
km: 12
Tempo: 3:00

3

Tappa 3: Pescolanciano - Carpinone

Pescolanciano-Carpinone

Il tracciato successivo interessa ancora il tratturo Lucera-Castel di Sangro sino al bosco di cerri secolari  di S. Onofrio con chiesette ed area attrezzata.
Il tracciato da questo punto devia nettamente verso sud in direzione del paese di Sessano del Molise con la necessità di raggiungere il Passo di S. Venditto e poi ridiscendere lungo un antico percorso che sfiora l’abitato posto in alto. La zona in pianura fertile, ormai occupata dalla area industriale, è ricca di fontanili con acqua sempre presente che creano una serie di rivoli, una volta ricchissima di gamberi di fiume, che danno origine al fiume Carpino che passa sotto l’abitato di Carpinone, bel paese sorto intorno al castello Caldora, famiglia di  famosi condottieri, che si raggiunge percorrendo una pista in terra bianca e/o asfalto  completamente pianeggiante.

Carpinone - Santuario Madonna Addolorata (Castelpetroso)
km: 9
Tempo: 3:00

4

Tappa 4: Carpinone - Santuario Madonna Addolorata (Castelpetroso)

Carpinone-Santuario Madonna Addolorata (Castelpetroso)

Da Carpinone si imbocca la strada provinciale, poco trafficata, si lascia sulla destra il cimitero e poco dopo al termine della salita si incontra un quadrivio; proseguendo sulla destra, si può arrivare al Santuario della Addolorata di Castelpetroso. Un centinaio di metri in leggera salita per iniziare la discesa superando i borghi di Guasto e Cifelli. Poco oltre si supera il cavalcavia della SS17 e ci si immette sulla viabilità secondaria, al di là il guard-rail, in direzione del Santuario della Madonna dell’Addolorata di Castelpetroso.