Sant'Elia a Pianisi - Roccavivara

Questo cammino prende il via da Sant’Elia a Pianisi, a poca distanza dal confine con la Puglia e dall’enorme invaso artificiale del Lago di Occhito (un’area costellata da dolci colline e distese di campi coltivati prevalentemente a cereali e uliveti) e si snoda lungo il Molise centrale, attraversando Tratturi e incontrando importanti edifici religiosi, fino a giungere sulle rive del Trigno, al confine con l’Abruzzo, in agro di Roccavivara, presso il Santuario di Santa Maria del Canneto.
Obiettivi
Collegare il Santuario di Santa Maria del Canneto, nel comune di Roccavivara, con il paese di Sant’Elia a Pianisi, sede del Convento in cui fu presente Padre Pio da Pietralcina, valorizzando il patrimonio tratturale e le numerose Chiese romaniche che si incontrano lungo il percorso.
Paesi coinvolti
Provincia di Campobasso: Sant’Elia a Pianisi – Ripabottoni – Monacilioni – Campolieto – Matrice – Petrella Tifernina – Montagano – Limosano – Sant’Angelo Limosano – San Biase – Salcito – Trivento – Roccavivara.
Santuari religiosi e testimonianze
Convento di Sant’Elia a Pianisi (CB) del XVII sec.; Chiesa Romanica di Santa Maria della Strada presso Matrice (CB) XII sec.; Chiesa Romanica di San Giorgio presso Petrella Tifernina (CB) XII sec.; Chiesa di Santa Maria di Faifoli presso Montagano (CB) XIII sec.; Santuario di Santa Maria del Canneto presso Roccavivara (CB) XI sec.
Lunghezza del percorso Km 95.
Località attraversate
Si prende il via dalla piazza centrale del piccolo paese di Sant’Elia a Pianisi (CB) in direzione ovest; percorrendo la salita di Corso Regina Margherita, si esce fuori dal centro abitato e si prosegue seguendo le indicazioni “Pianisi” svoltando a destra e proseguendo prima in discesa e poi in piano su fondo asfaltato. A circa 500 mt dal centro abitato il percorso si dirama a destra ad una biforcazione, lasciando l’asfalto per continuare su una comoda strada bianca. A meno di trecento mt il percorso svolta a destra su una mulattiera, altri 500 mt e svolta a sinistra su una sterrata tra i campi, che in circa un chilometro e mezzo raggiunge la fine di questa semi-tappa, l’isolata Chiesa di San Pietro.
In direzione nord, si riprende il cammino e si svolta a destra a pochi metri dalla Chiesa, una strada bianca che a qualche centinaio di metri attraversa la strada statale e risale per innestarsi al Tratturo “Celano-Foggia”. Il percorso svolta di 90 gradi a sinistra e segue il tratturo solo per poche centinaia di metri, fino a raggiungere lo svincolo della in prossimità del Tratturo ed inserendosi sul Braccio Tratturale “Taverna del Cortile – Centocelle”, a poche decine di metri dalla stazione ferroviaria di Sant’Elia a Pianisi e Ripabottoni.
Il percorso riparte sul Braccio Tratturale transitando davanti alla bellissima Cappella di Villa Centocelle e sale in quota fino a raggiungere l’altezza di 850 mt s.l.m. sul Colle Vecchiarella. La traccia costeggia la vecchia statale 87 sannitica e i binari della ferrovia cominciando un sali-scendi tra bellissimi panorami ed enormi pale eoliche. Superato il ponte ferroviario dei “13 archi” si raggiunge la “Taverna del Tratturo” e la stazione ferroviaria di Campolieto.
Il Braccio Tratturale prosegue attraverso bellissimi panorami sul paesaggio collinare molisano, accompagnando il viaggiatore in uno spettacolare viaggio tra natura e cultura. Dapprima l’incontro con la bellissima e isolata Chiesa romanica di Santa Maria della Strada, stupendamente posizionata in una dolce vallata, e a seguire si raggiunge Petrella Tifernina, con la sua misteriosa Chiesa in stile romanico di San Giorgio Martire.
Il percorso si sposta sulla sinistra della ferrovia percorrendo una mulattiera che raggiunge il sottopasso per passare al lato opposto e raggiungere quota 909 mt s.l.m. al passo di Campolieto. Da questo punto la rotta lascia il Braccio Tratturale svoltando a destra tra le case di una contrada e discende una dolce collina coltivata interrotta solo dall’attraversamento della ferrovia che si supera attraverso un piccolo sottopasso. Davanti il cammino, in lontananza, la Chiesa di Santa Maria della Strada.
In direzione nord-est, si lascia alle spalle la Chiesa medioevale e si comincia una ripida salita che culmina, ad un centinaio di metri, con un nuovo sottopasso della ferrovia e l’inizio di una breve discesa che porta all’interno del bosco di Santa Maria della Strada. Il percorso diventa un mulattiera nel bosco che dopo un primo tratto pianeggiante svolta a sinistra e comincia una salita che culmina ad una strada bianca. La rotta da seguire è verso destra, la strada scende e risale aggirando un folto bosco di cerro e raggiunge l’incrocio di Castellino Nuovo tra la Strada Provinciale 13 e la Strada Provinciale 141.
Il percorso attraversa la Strada Provinciale 13 e continua costeggiandola alla sua sinistra. Sempre dritto in discesa tra i campi si raggiunge in breve l’abitato di Petrella Tifernina.
Questa tappa, breve ma intensa, è un continuo salire e scendere percorrendo una panoramica mulattiera a mezza costa affacciata sulla valle del fiume Biferno. La meta di questa tappa è la suggestiva Abbazia di Santa Maria di Faifoli, dove Papa Pietro Celestino V studiò e prese i voti intorno al 1230.
Direzione sud e il percorso comincia su mulattiere che si divincolano in leggeri sali-scendi interrotti da piccole frane. Dopo una prima parte su terreno scoperto, la traccia svolta di 90 gradi a destra e comincia una discesa tra boschi e cespugli per guadagnare il fondo della Valle dello “Schiaffaturo” e risalire per raggiungere, dopo poco meno di un chilometro, l’Abbazia di Santa Maria di Faifoli.
Il percorso prosegue verso la fondovalle del fiume Biferno, l’unico fiume interamente molisano. Questa tappa affronta la discesa e la ripida risalita dal fiume per guadagnare il borgo arroccato di Limosano. Il paesaggio circostante è prevalentemente agricolo con numerose macchie boschive frastagliate da speroni rocciosi. Il fondo stradale è prevalentemente costituito da mulattiere tutte in salita e discesa. Merita una visita l’antico borgo arroccato di Limosano, completamente abbandonato a causa di uno degli ultimi terremoti.
Dalla Chiesa si percorre in discesa, direzione nord-ovest, la strada comunale asfaltata che conduce alla fondovalle. Dopo poche centinaia di metri si lascia l’asfalto per seguire una mulattiera a sinistra che conduce dritti fino al guado sul fiume Biferno. L’attraversamento del fiume Biferno, data l’instabilità d’umore, non può essere garantita al camminatore, pertanto, in caso di condizioni avverse del fiume, si dovrà percorrere una variante che accompagna a percorrere un breve tratto di strada statale.
Superato il fiume comincia una dritta, lenta e inesorabile salita che, in poco meno di un chilometro e mezzo, supera un dislivello di oltre 300 mt.
Panoramica tappa, tutta in salita, che costringe il camminatore a voltarsi continuamente per ammirare il panorama. L’arrivo è l’altissimo borgo di Sant’Angelo Limosano che, da una quota di quasi 900 mt s.l.m., regala panorami mozzafiato.
La strada continua ancora tutta in salita e su mulattiere in terra battuta che, senza timore per le pendenze, tagliano i numerosi tornanti della Strada Provinciale 73a che conduce a Sant’Angelo Limosano.
Finalmente la salita delle precedenti tappe lascia un attimo di respiro e regala una piacevole passeggiata in cresta per raggiungere il caratteristico Santuario Rurale Madonna delle Stelle. La meta finale, San Biase, è vicina e si raggiunge in un sali-scendi tra i boschi.
Si esce del nucleo urbano e si prosegue costeggiando la strada asfaltata di collegamento con Trivento, attraverso mulattiera in erba. Il percorso è facilmente individuabile, valica Colle Finocchio a 800 mt s.l.m., per poi scendere su asfalto fino al cancello del Santuario e di qui al centro di San Biase. Questa lunga tappa è incastonata nel cuore del Molise, a cavallo tra i fiumi Biferno e Trigno. Il paesaggio è caratterizzato da aspre colline, profonde vallate e panorami infiniti. Il fondo stradale del percorso è prevalentemente su comodi sterrati, non mancano brevi tratte con forti pendenze e piccole frane. La meta finale, l’arroccata Trivento, ha una lunga storia. La leggenda narra che sia sorta alcuni secoli prima di Roma. La cattedrale dei Santi Nazario, Celso e Vittore vanta una cripta sorta su un antico altare dedicato alla dea Diana, risalente al I secolo a.C.. Divenne anche municipio romano durante l'impero romano.
Si esce dal piccolo paesino di San Biase scendendo la scalinata che si dirama dalla piazza centrale in direzione nord. Continuando sull’asfalto principale, si seguono le indicazioni per la strada interpoderale diretta a Salcito. Dopo un breve tratto pianeggiante, il percorso svolta a sinistra, lascia l’asfalto e scende ripidamente lungo una mulattiera intervallata da brevi tratte di asfalto. La lunga discesa raggiunge la caratteristica e fertile Valle del Torrente Rivo che, dopo essere stato attraversato grazie ad un piccolo ponte carrabile della strada interpoderale, scende verso il fiume Trigno. La rotta, una volta attraversato il Rivo, risale all’interno di un fresco bosco di cerri che nascondono, alla vista dei distratti, misteriosi laghetti naturali. La salita di circa un chilometro è costante e con una discreta pendenza. La fine della mulattiera culmina incrociando il Tratturo “Celano-Foggia”, si svolta a sinistra e dopo un centinaio di metri si raggiunge la caratteristica Chiesa rurale di San Nicola in agro di Salcito.
Si riparte in direzione nord-ovest risalendo il Tratturo “Celano–Foggia” fino al valico di Colle Pidocchi a 813 mt s.l.m.. Svolta a destra lasciando il Tratturo e si prosegue in piano su comode sterrate costeggiando la destra di Monte Lungo. Il percorso, dopo meno di un chilometro di tratta pianeggiante, comincia la sua discesa a valle, intercettando la strada comunale Contrada Maiella. Da qui si raggiunge, dopo un breve tratto su strada comunale, la cittadina di Trivento.
L’ultima tappa di questo cammino culmina nello stupendo scenario della Chiesa di Santa Maria del Canneto. Il percorso è quasi interamente su strada asfaltata ma la discesa da Trivento e l’arrivo alla Chiesa seguono strade decisamente alternative e caratteristiche.
Dal centro della piazza, nei pressi della Chiesa di Santa Croce, si scende in direzione nord, lungo la ripida Via Trignina. Inizialmente asfaltata, attraversa più volte la strada a scorrimento veloce e nell’ultimo tratto a valle diventa una mulattiera che culmina la discesa nei pressi della piccola area produttiva di Piana dell’Ischia.
Prima dell’ingresso nella piccola zona industriale, il percorso gira a sinistra dirigendosi perpendicolarmente verso il fiume Trigno. Si passa sotto il ponte della Strada Statale Trignina e si gira a destra costeggiandola. Meno di un chilometro e il percorso svolta a destra innestandosi sulla Strada Provinciale 15 che conduce al borgo arroccato di Roccavivara. Si percorre la poco trafficata Strada Provinciale per circa 4 chilometri fino a raggiungere la deviazione per una ripida e nascosta mulattiera sulla sinistra, che si precipita verso il fiume in poche decine di metri. La fine della discesa incrocia il fiume Trigno e l’antico Mulino Fornello.
In direzione nord-est, paralleli al fiume Trigno, si segue la comoda e pianeggiante strada bianca che conduce direttamente all’ingresso del parco circostante la Chiesa di Santa Maria del Canneto. Fine del Cammino.

le tappe del percorso

1
Tappa 1: Sant’Elia a Pianisi - Campolieto
Sant’Elia a Pianisi-chiesa di San Pietro
Si prende il via dalla piazza centrale del piccolo paese in direzione ovest, percorrendo la salita di Corso Regina Margherita si esce fuori dal centro abitato e si prosegue seguendo le indicazioni “Pianisi” svoltando a destra e proseguendo prima in discesa e poi in piano su fondo asfaltato. A circa 500 metri dal centro abitato il percorso si dirama a destra ad una biforcazione lasciando l’asfalto per continuare su una comoda strada bianca. Meno di trecento metri svolta a destra su una mulattiera, altri 500 metri svolta a sinistra su una sterrata tra i campi che in circa un chilometro e mezzo raggiunge la fine di questa semi-tappa, l’isolata chiesa di San Pietro.
Chiesa di San Pietro-Stazione S.Elia Pianisi
Direzione nord, si riprende il cammino e si svolta a destra a pochi metri dalla chiesa, una strada bianca che a qualche centinaio di metri attraversa la strada statale e risale per innestarsi al Tratturo Celano-Foggia. Svolta di 90 gradi a sinistra e si segue il tratturo solo per poche centinaia di metri fino a raggiungere l’intricato svincolo della statale che costringe il camminatore ad effettuare complicate manovre per attraversarlo abbandonando il Tratturo ed inserendosi sul Braccio Tratturale “Taverna del Cortile – Centocelle a poche decine di metri dalla stazione ferroviaria di Sant’Elia a Pianisi e Ripabottoni.
Stazione S.Elia Pianisi-Campolieto
Il percorso riparte sul Braccio Tratturale transitando davanti la bellissima Cappella di Villa Centocelle e sale in quota fino a raggiungere l’altezza di 850 m.s.l.m. sul Colle Vecchiarella disseminato di antenne. La traccia costeggia la vecchia statale 87 sannitica e i binari della ferrovia cominciando un sali scendi tra bellissimi panorami ed enormi pale eoliche per la produzione di energia elettrica. Superato il ponte ferroviario dei “13 archi” si raggiunge la “Taverna del Tratturo” e la stazione ferroviaria di Campolieto. Fine della tappa. 7,60Km
2:00

2
Tappa 2: Campolieto - Petrella Tifernina
Campolieto-Chiesa di Santa Maria della Strada
Il percorso si sposta sulla sinistra della ferrovia percorrendo una mulattiera che raggiunge il sottopasso per passare al lato opposto e raggiungere quota 909 m.s.l.m. al passo di Campolieto. Da questo punto la rotta lascia il Braccio Tratturale svoltando a destra tra le case di una contrada e discende una dolce collina coltivata interrotta solo dall’attraversamento della ferrovia che si supera attraverso un piccolo sottopasso. Si prosegue da lì il cammino ed appare, in lontananza, la chiesa di Santa Maria della Strada.
Chiesa di Santa Maria della Strada-Castellino Nuovo
In direzione nord-est, si lascia alle spalle la chiesa medioevale e si comincia una ripida salita che culmina, ad un centinaio di metri, con un nuovo sottopasso della ferrovia e l’inizio di una breve discesa che porta all’interno del bosco di Santa Maria della Strada. Il percorso diventa un mulattiera nel bosco che dopo un primo tratto pianeggiante svolta a sinistra e conduce ad una salita che culmina con una strada bianca. La rotta da seguire è verso destra, la strada scende e risale aggirando un folto bosco di cerro, raggiunge l’incrocio di Castellino Nuovo tra la Strada Provinciale 13 e la Strada Provinciale 141.
Castellino Nuovo-Petrella Tifernina
Il percorso attraversa la Strada Provinciale 13 e continua costeggiandola alla sua sinistra. Sempre dritto in discesa tra i campi si raggiunge in poco tempo l’abitato di Petrella Tifernina.
3
Tappa 3: Petrella Tifernina - Montagano
Petrella Tifernina-Montagano
Questa tappa, breve ma intensa, è un continuo salire e scendere percorrendo una panoramica mulattiera a mezza costa affacciata sulla valle del fiume Biferno. La meta di questa tappa e la suggestiva abbazia di Santa Maria di Faifoli dove Papa Pietro Celestino V studiò e prese i voti intorno al 1230.
Direzione sud e il percorso comincia su mulattiere che si divincolano in leggeri sali scendi interrotti da piccole frane. Dopo una prima parte su terreno scoperto, la traccia svolta di 90 gradi a destra e comincia una discesa tra boschi e cespugli per guadagnare il fondo della valle dello “Schiaffaturo” e risalire per raggiungere, dopo poco meno di un chilometro, l’abbazia di Santa Maria di Faifoli.

4
Tappa 4: Montagano (Chiesa Faifoli) - Limosano
Montagano (Chiesa Faifoli)-Fiume Biferno
Dalla chiesa si percorre in discesa, direzione nord-ovest, la strada comunale asfaltata che conduce alla fondovalle. Dopo poche centinaia di metri si lascia l’asfalto per seguire una mulattiera a sinistra che conduce dritti fino al guado sul fiume Biferno. L’attraversamento del fiume Biferno, data l’instabilità d’umore, non può essere garantita al camminatore pertanto, in caso di condizioni avverse del fiume, si dovrà percorrere una variante che accompagna a percorrere un breve tratto di strada statale.
Fiume Biferno-Limosano
Superato il fiume comincia una dritta, lenta ed inesorabile salita che, in poco meno di un chilometro e mezzo, supera un dislivello di oltre 300mt.
5
Tappa 5: Limosano - Sant'Angelo Limosano
Limosano-Sant'Angelo Limosano
Panoramica tappa, tutta in salita, che costringe il camminatore a voltarsi continuamente per ammirare il panorama. L’arrivo è l’altissimo borgo di Sant’Angelo Limosano che, da una quota di quasi 900 m.s.l.m., regala panorami mozzafiato.
La strada continua ancora tutta in salita e su mulattiere in terra battuta che, senza timore per le pendenze, tagliano i numerosi tornanti della Strada Provinciale 73a che conduce a Sant’Angelo Limosano. 2,30Km
0:30

6
Tappa 6: Sant'Angelo Limosano - San Biase
Sant’Angelo Limosano-Santuario Rurale Madonna delle Stelle
Si esce del nucleo urbano e si prosegue costeggiando la strada asfaltata di collegamento con Trivento attraverso mulattiera in erba. Il percorso è facilmente individuabile, valica Colle Finocchio ad 800 m.s.l.m., per poi scendere su asfalto fino al cancello del Santuario.
Santuario Rurale Madonna delle Stelle-San Biase
Si gira attorno il santuario è si risale lungo una mulattiera alle sue spalle. Pochi metri e subito si svolta a sinistra su di una mulattiera in terra che comincia quasi subito a scendere, attraversando un bosco di cerri, per raggiungere il fondo di un piccolo affluente a carattere torrentizio. La salita comincia in forte pendenza per addolcirsi dopo poche decine di metri, il bosco si dirada e si raggiunge una strada sbrecciata in piano. La svolta è a sinistra, direzione San Biase. Dopo poche curve ed una piccola rampa in salita, il percorso raggiunge magicamente l’ingresso di San Biase.

7
Tappa 7: San Biase - Trivento
San Biase-Salcito (chiesa di San Nicola)
Si esce dal piccolo paesino di San Biase scendendo la scalinata che si dirama dalla piazza centrale in direzione nord. Seguendo l’asfalto principale si seguono le indicazioni per la strada interpoderale diretta a Salcito. Dopo un breve tratto pianeggiante, il percorso svolta a sinistra, lascia l’asfalto e scende ripidamente lungo una mulattiera intervallata da brevi tratte di asfalto. La lunga discesa raggiunge la caratteristica e fertile valle del Torrente Rivo che, dopo essere stato attraversato grazie ad un piccolo ponte carrabile della strada interpoderale, scende verso il fiume Trigno. La rotta, una volta attraversato il Rivo, risale all’interno di un fresco bosco di cerri che nascondono misteriosi laghetti naturali nascosti alla vista dei distratti. La salita di circa un chilometro e costante e con una discreta pendenza. La fine della mulattiera culmina incrociando il Tratturo “Celano-Foggia”, si svolta a sinistra e dopo un centinaio di metri si raggiunge la caratteristica chiesa rurale di San Nicola in agro di Salcito.
Salcito (chiesa di San Nicola)-Trivento (chiesa Sant’Anna)
Si riparte in direzione nord-ovest risalendo il Tratturo “Celano – Foggia” fino al valico di Colle Pidocchi ad 813 m.s.l.m.. Svolta a destra lasciando il Tratturo e si prosegue in piano su comode sterrate costeggiando la destra di Monte Lungo. Il percorso, dopo meno di un chilometro di tratta pianeggiante, comincia la sua discesa a valle intercettando la strada comunale Contrada Maiella. La sosta e dopo poche centinaia di metri su strada asfaltata nel giardino della chiesa di Sant’Anna.
Trivento (chiesa Sant’Anna)-Trivento
Nella parte posteriore della piccola chiesa, nascosto tra gli alberi, uno stretto sentiero in discesa raccorda il percorso con la sottostante strada comunale. Sbucati sulla strada asfaltata si svolta a sinistra e si percorrono poche decine di metri di asfalto fino ad imboccare una stretta mulattiera sulla destra che scende nel Vallone Maiella per poi risalire ed entrare in pieno centro nella piccola cittadina di Trivento.

8
Tappa 8: Trivento - Roccavivara
Trivento (borgo)-Trivento (Z.I. Piana dell’Ischia)
Dal centro della piazza, nei pressi della chiesa di Santa Croce, si scende in direzione nord, lungo la ripida Via Trignina. Inizialmente asfaltata, attraversa più volte la strada scorrimento veloce e nell’ultimo tratto a valle diventa una mulattiera che culmina la discesa nei pressi della piccola area produttiva di Piana dell’Ischia.
Trivento (Z.I. Piana dell’Ischia)-Roccavivara (Mulino Fornello)
Prima dell’ingresso nella piccola zona industriale, il percorso gira a sinistra dirigendosi perpendicolarmente verso il fiume Trigno. Si passa sotto il ponte della Strada Statale Trignina e si gira a destra costeggiandola. Meno di un chilometro e il percorso svolta a destra innestandosi sulla Strada Provinciale 15 che conduce al borgo arroccato di Roccavivara. Si percorre la poco trafficata Strada Provinciale per circa 4 chilometri fino a raggiungere la deviazione per una ripida e nascosta mulattiera sulla sinistra che si precipita verso il fiume in poche decine di metri. La fine della discesa incrocia il fiume Trigno e l’antico Mulino Fornello.
Roccavivara (Mulino Fornello)-Roccavivara (chiesa di Santa Maria del Canneto)
Direzione nord-est, paralleli al fiume Trigno, si segue la comoda e pianeggiante strada bianca che conduce direttamente all’ingresso del parco circostante la chiesa di Santa Maria del Canneto. Fine del Cammino


















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