All’ombra della Torre: tra storia ed immaginazione

L’itinerario di visita può iniziare dal Piano della Corte raggiungibile dalla strada provinciale proveniente da Campobasso e da Benevento. Sulla piazza sono presenti il Castello dei principi De Capua, la chiesa di Santa Maria delle Grazie, il Magazzeno.
Non si hanno notizie o periodi certi sulla realizzazione del castello di Riccia, quasi sicuramente l’edificio rimonta, come tanti altri insediamenti difensivi molisani, all’epoca longobarda. I de Capua dal XIII secolo provvidero alle sue modifiche successive. Tra il 1510 e il 1515 il castello venne interamente ristrutturato da Bartolomeo III, che ne fece una possente fortezza con all’interno un confortevole palazzo. Tramite il ponte levatoio, oggi scomparso, si attraversa il fossato difensivo che attornia le mura e si entra nella dimora dopo aver superato un solido e lineare portale alla cui sommità fa mostra di sé la pomposa iscrizione latina: “Bartolomeo de Capua, Conte di Altavilla, costruì questo Castello per diletto e a sue spese, a difesa di questo luogo e delle proprie fortune, a presidio contro ogni furore di guerra nell’anno della libertà umana 1515. Se ospite, accedi. Fuggi, se nemico. Non tentare l’ira di Giove”.
Accanto all’ingresso si erge una bassa torre di difesa, sovrastata dalla torre principale che ha la funzione di vedetta, data la sua posizione dominante su tutta le valle del Fortore, e ne costituisce ora il corpo principale del castello ed il simbolo del paese. La Torre sorge sul limite di uno strapiombo roccioso a ridosso del torrente Succida. Alta quasi venti metri, ha pianta cilindrica e conserva sulla cima un coronamento di beccatelli in pietra. All’interno si sovrappongono tre camere, ognuna con finestra quadrangolare. L’ingresso è invece raggiungibile grazie ad una scalinata in ferro. Significativo è il serbatoio per l’acqua, scavato interamente nella roccia sotto la torre, che serviva per l’approvvigionamento idrico del palazzo. Altri ambienti sotterranei, forse le carceri, o l’armeria, sono stati portati alla luce.
La residenza dei principi all’interno del perimetro murario doveva essere molto accogliente ed elegante, lo testimoniano i numerosi reperti di epoca rinascimentale (portali, camini, fregi con le armi dei feudatari) che si possono ammirare sia nel centro storico, sia in alcune case private. Il palazzo fu oggetto delle ire devastatrici della popolazione riccese durante i moti repubblicani del 1799. Di lato al Castello si erge la Chiesa di Santa Maria delle Grazie (vedi infra) e di fronte in posizione sopraelevata un imponente edificio indicato comunemente come Il Magazzeno
L’edificio si trova nel punto più alto del Piano della Corte ed è formato da un primo e un secondo piano. L’inferiore è in pietra da taglio con due aperture ad arco a sesto ribassato, che danno accesso ai due ampi vani che compongono lo spazio interno; quello superiore è in mattoni con quattro aperture a tutto sesto, e vi si accede grazie ad una scala esterna. Sulle sue funzioni sono state avanzate diverse ipotesi: certamente per un lungo periodo venne usato come fondaco di granaglie e di altri generi commestibili; ma è probabile sia stato utilizzato anche come forno, scuderie e dorse per la sede del Parlamento civico, in cui si riunivano i capifamiglia per discutere e per approvare questioni inerenti la comunità. È probabile che nel corso del tempo abbia assommato insieme o disgiuntamente tutti questi utilizzi. Attualmente il Magazzeno ospita il Museo delle Arti e delle Tradizioni popolari che custodisce oltre 3000 oggetti e strumenti della cultura materiale del territorio.
Dal Piano della Corte ci si inoltra
su Via Castello che taglia verticalmente il borgo antico e da essa si diramano numerosi vicoli. Nell’intrecciarsi delle stradine, nel percorrerne l’acciottolato, tra salite e discese, tra supportici e piccoli cortili, si possono ammirare palazzi con eleganti portali e dalle facciate arricchite da elementi architettonici rinascimentali, in parte provenienti dalla diruta residenza baronale.
Continuando si incontrano le chiese di Santa Maria Assunta, con il portale del XIV secolo e quella della Santissima Annunziata, entrambe custodiscono al loro interno pregevoli opere d’arte.




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