Cammino del Perdono

Premessa
Con l’itinerario si uniscono i luoghi in cui Pietro da Morrone, futuro Papa Celestino V, è nato e ha svolto la sua opera spirituale, prima di essere nominato papa e incoronato, il 29 agosto del 1294, ad Aquila (oggi L’Aquila) divenuta Città dello Spirito. Celestino V fondò, nel XIII secolo, una serie di monasteri ed eremi in tutta Europa, grazie anche all’opera continuata dai suoi fedeli.
Il Percorso, che nella sua interezza collega la città de L’Aquila in Abruzzo con Monte Sant’Angelo in Puglia, viene qui descritto per il solo tratto molisano.
Il tracciato proposto, è percorribile in qualsiasi periodo dell’anno con tappe di difficoltà escursionistica/turistica.
Obiettivi
Offrire al pellegrino la possibilità di visitare luoghi di altissimo fascino spirituale, come gli eremi e i santuari, attraverso l’itinerario che collega luoghi cari alla figura di Papa Celestino V.
Testimonianze
I santuari, le chiese, i conventi lungo il tragitto, nonché i centri storici e le numerose testimonianze di varie epoche. Dal punto di vista ambientale le numerose foreste demaniali e le zone SIC. Gran parte del percorso si sviluppa lungo i tratturi molisani.
Paesi attraversati
N. 27 da L’Aquila a Monte Sant’Angelo, di cui 14 in territorio molisano.
Lunghezza del percorso
Km 214 totali da L’Aquila a Monte Sant’Angelo in Puglia. Tratto molisano km 105.
Località attraversate
Provenendo da Castel di Sangro al confine molisano si imbocca il Tratturo “Celano-Foggia”, che in salita conduce direttamente a San Pietro Avellana (Is). Dopo l’abitato, si continua verso Monte Miglio e il Santuario di S. Amico, per imboccare nuovamente il percorso tratturale sino alla vecchia fornace di laterizi, complesso in disuso.
A poco distanza, il complesso di servizi della Riserva MaB-Nucleo di Montedimezzo, con Caserma dei Carabinieri-Forestali ed attrezzato per la ricreazione, con servizi igienici, museo della fauna, area faunistica e itinerari anche per disabili.
Sempre riprendendo il Tratturo “Celano-Foggia”, si continua per un lungo tratto che attraversa il territtorio di Vastogirardi, passando alle falde di Monte Pizzi e, lasciato il Tratturo, si continua a mezza costa del versante di coste Ingotte con un tracciato in terra verso la stazione ferroviaria di Carovilli (Is).
Alla periferia opposta dell’abitato, in prossimità della Chiesa di San Domenico sul collegamento del braccio tratturale, si continua in direzione dell’altro Tratturo “Castel di Sangro-Lucera”, che si percorre sino a Pescolanciano, paese sorto sul tratturo oltrepassando la cinta sannitica di Santa Maria dei Vignali. Il borgo è dominato dal Castello medievale dei Duchi d’Alessandro.
Il cammino si snoda attraverso secolari faggete
Il tracciato successivo interessa ancora il Tratturo sino al bosco di cerri secolari di S. Onofrio con chiesetta e area attrezzata. La realizzazione della Diga di Chiauci impedisce di proseguire sul Tratturo, per cui bisogna proseguire su un percorso alternativo e raggiungere Civitanova del Sannio con un antico tracciato e poi di nuovo sul Tratturo sino all’abitato di Civitanova.
Si continua sulla la traccia della Bagnolese, viabilità di vecchia data, ormai erbosa, che conduce a Bagnoli del Trigno, splendido borgo su spuntoni rocciosi.
Per raggiungere Sant’Angelo Limosano, uno dei paesi che vanta la nascita di Celestino V, si supera il Santuario di Santa Maria delle Stelle. Limosano si scorge in basso e lo si raggiunge con un tracciato che taglia la strada carrabile e, percorrendo una scenografica scalinata in pietra calcarea, scende sino alla piazza.
Si continua sulla strada principale verso la valle del Biferno, fra le quinte dei caseggiati, sino al ponte realizzato con una addizione in travi in c.a. sovrastante l’antico ponte in pietra. Attraversato il fiume Biferno, ha inizio l’ascesa sino al santuario della Madonna di Faifoli presso Montagano (Cb), da qui si prosegue in direzione di Matrice, dove si trova la Chiesa Romanica di S. Maria della Strada (XII sec.) e poi, utilizzando stradine e il braccio tratturale Cortile-Centocelle, si giunge a Sant’Elia a Pianisi, fino al Convento ove soggiornò San Pio da Pietrelcina.
Il successivo percorso sino a Santa Croce di Magliano, ondulato e senza difficoltà, in buona parte sul Tratturo “Celano-Foggia”, è ben individuabile anche se utilizzato e quindi in parte compromesso da viabilità carrabile. Non presenta difficoltà per la percorrenza, anche se con sali-scendi lungo i versanti dei modesti rilievi o qualche guado da effettuare per superare piccoli rivoli, ma solo nei periodi piovosi. È caratterizzato da un paesaggio di transizione fra quello molisano, abbastanza tormentato e variegato, e quello pugliese, caratterizzato da appezzamenti di ampie superfici, tipiche del Tavoliere.

le tappe del percorso

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Tappa 1: Castel di Sangro - San Pietro Avellana
Castel di Sangro-San Pietro Avellana
Breve premessa: dal centro abitato di Castel di Sangro si giunge all’incrocio con il tratturo Celano-Foggia percorrendo la ex SS ora SP. per Ateleta completamente inutilizzata, non trafficata, che si sviluppa lungo il fiume Sangro sino al confine con la provincia di Isernia, al km 7.800 circa; confine ben individuabile per la segnaletca del tratturo Celano-Foggia che scende da Roccacinquemiglia e attraversa il Sangro in coincidenza con la Taverna.
Inizio tracciato.Si imbocca sulla destra la pista in terra battuta che sale dalla quota poco inferiore agli 800 m.s.l.m. Sino a quota 1.000 m.s.l.m., tratti fangosi nel periodi piovosi non ne agevolano il cammino ben individuabile; non è più segnalato il percorso tratturale dalle tabelle realizzate in occassione della valorizzazione delle pistetratturali.
Punto di belvedere eccezionale è poco prima del valico ove lo sguardo si apre verso la valle del Sangro ed i monti retrostanti della Maiella. Il passo è segnato sulla sinistra da una croce in ferro su base in pietra, e superato un gruppo di caseggiati si è sulla parte dell’abitato di San Pietro Avellana con alle spalle il bosco che nasconde il santuario di S.Amico.
Il percorso termine nella piazzetta antistante la chiesa di San Pietro e Paolo e scendendo per la scalinata a Via Fontana Grande si giunge al sottostante museo della civiltà contadina.

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Tappa 2: San Pietro Avellana - Pescolanciano
S. Pietro Avellana-Caserma forestale Monte di Mezzo
All’uscita dell’abitato, in direzione della caserma dei carabinieri, si continua per circa 500 metri sulla provinciale, e poco dopo in prossimità di un tabellone indicante il tracciato delle cinte sannitiche, itinerario che unisce il Sangro al Trigno, sulla sinistra si prende la stradina che continuando si biforca: sulla destra continua verso monte Miglio e sulla sinistra si immerge nel bosco di faggi secolari sino al santuario di S. Amico con fontanile e piccola area attrezzata.
Si Imbocca invece, a poco più di 100 metri dal bivio precedente, il tratturo Celano-Foggia, tracciato ben visibile sino alla vecchia fornace di laterizi, complesso in disuso. Girando qui sulla destra dopo un centinaio di metri si trova l’incrocio con la Sp87 Carovillense con a margine la piccola edicola devozionale su pilone. Si gira sulla sinistra e dopo 50 metri sulla destra la strada per il vivaio forestale e per il centro forestale il Feudozzo, una volta produttrice di ottimi latticini. Il complesso, dispone di cappellina religiosa, di un allevamento per i cavalli oltre che di area attrezzata con laghetto ove si rispecchia Monte Miglio.
Il complesso è in territorio abruzzese anche se è a poco distanza, in linea d’aria, meno di un chilometro, dall’altro complesso forestale di Monte di Mezzo che si raggiunge senza effettuare la breve variante appena descritta, percorrendo la Sp. Carovillense, superando la stazione ferroviaria, lasciando a sinistra il bivio per Vastogirardi e incontrando dopo circa un chilometro il bivio che conduce sulla sinistra alla caserma forestale. Il bivio è attrezzato per la ricreazione con focolari, servizi igienici e sentieri per disabili.
Con un vialone alberato si raggiunge la caserna forestale, il museo e l’area faunistica.
Caserma forestale Monte di Mezzo-Carovilli
Ripartendo si imbocca il bel tracciato che si prolunga fra il bosco di faggi sino ad incontrare nuovamente il tratturo Celano–Foggia che si riprende sulla destra in discesa sino all’incrocio con una stradina brecciata che sulla destra conduce a Villa S. Michele, frazione di Vastogirardi.
Proseguendo invece sul tratturo, superando una passerella in legno, si giunge ad incontrare la Sp 81 dir per Vastogirardi, che si oltrepassa riprendendo la pista tratturale che prosegue sino ai piedi di Monte Pizzi. Lasciando il tratturo, ove si incontra la stradina e traccia erbosa che procede a mezza costa del versante di Monte Ingotte con andamento ondualato. L’ultimo tratto è in discesa, seguendo la linea ferrata, si giunge a Fonte di Jo, poco prima della stazione ferroviaria di Carovilli. Da qui ultimo e breve tratto alberato sino a Carovilli raggiungendo la chiesa di Santo Stefano del Lupo che si affaccia nella piazzetta con fontana in bronzo dedicata a Bacco.
Carovilli-Pescolanciano
Dalla piazza con gradinate si continua sulla viabilità cittadina in direzione nord sino ad incontrare la viabilità statale, si gira sulla sinistra e dopo un centinaio di metri in corrispondenza del bivio per Roccasicura appare la chiesa di San Domenico sul collegamento del braccio tratturale. È possibile imboccare il bel sentiero CAI che sale su monte Ferrante per visitare la cinta sannitica con i resti della chiesetta medioevale.
Dal lato opposto della chiesa di San Domenico si imbocca il tracciato (segni sempre del Percorso delle cinte sannitiche) che scende, costeggiando il monte, all’area attrezzata di Fonte Brecciosa. In corrispondenza di questa girando a destra, in direzione est, percorrendo per un tratto la viabilità interpoderale, si raggiunge, in località masserie Fischietto, il tracciato del tratturo Castel di Sangro-Lucera, lo si prende sulla sinistra, si sale su stradina sterrata dopo la masseria sino a quota 900 m slm. Il tratto successivo, recentemente ripulito dalla vegetazione sino ai piedi del Colle Vignale è in leggera discesa. Si prosegue percorrendo uno dei tratti più conservati del tratturo, ben individuabile ai margini del colle Vignale, visibile sulla destra, con sulla cima un’altra cinta sannitica e torre medioevale, sino all’abitato di Pescolanciano, sorto sul tratturo e dominato dal castello del Duca D’Alessandro.

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Tappa 3: Pescolanciano - Sant'Angelo Limosano
Pescolanciano-Civitanova del Sannio
Dalla piazzetta di Pescolanciano si parte verso valle imboccando poi la stradina che, nei pressi della caserma dei Carabinieri, scende verso il depuratore, e voltando sulla sinistra supera la strada statale Istonia con un sottopasso per immettersi sulla Sp per Chiauci, dal lato opposto è il tratturo Castel Di Sangro-Lucera in corrispondenza di una croce in ferro. È un breve tratto di qualche centinaio di metri per cui si può proseguire sulla Sp che lo costeggia. Superato sulla destra l’ingresso alla centrale dell’Acquedotto molisano dopo pochi minuti si incontra sulla Sp l’accesso ben indicato per l’area attrezzata del bosco di S.Onofrio con la chiesetta di S. Onofrio immersa fra alti cerri monumentali.
Percorrendo la viabilità priva di traffico e fra una folta vegetazione si continua sulla destra, in coincidenza con il bivio per Chiauci. La realizzazione della Diga di Chiauci sul Trigno a servizio della Consorzio di Vasto impedisce di continuare sul tratturo per cui bisogna proseguire su un percorso alternativo. Continuando sulla Sp., superando il campeggio sulla destra e proseguendo si i incontra il bivio sulla destra per Sessano del Molise, ma si continua sulla sinistra ancora sulla viabilità quasi abbandonata sino al culmine della leggera salita, con il Casino Tizzani sulla sinistra. Inizia la leggera discesa verso Civitanova del Sannio, tralasciando sulla destra le viabilità minori che conducono alla splendida zona del Bosco di Colle dell’Orso-La Montagnola; sulla sinistra i poderosi muri frangivento in pietrame squadrato. Si percorrono alcuni tornanti e si imbocca il tratturo per poi scendere, con stradina, al borgo ben visibile poco più in basso e giungere alla piazzetta con la splendida croce viaria.
Civitanova del Sannio-Bagnoli del Trigno
Dalla piazza si prosegue lungo la viabilità cittadina caratterizzata da una serie numerosa di tornanti, sempre sorretti da muri in pietrame, sino alla periferia del paese. Incrocio sulla destra la strada per Frosolone, ma si imbocca la strada sulla sinistra: è l’inizio dell’antico collegamento ed una volta importante asse viario detto Bagnolese, completamente in disuso ed abbandonato; lo si percorre interamente superando il torrente Fiumarello con sulla sinistra i resti del ponte in pietrame prossimo a cadere e poco dopo sulla destra il bivio per Duronia eventualmente raggiungibile tramite il tratturo Castel di Sangro-Lucera, ma con una ardita e lunga salita. Si continua sulla stradina che poi perde anche traccia dell’antico manto in bitume sino ad imboccare sulla destra, qualche decina di metri prima dell’incrocio con la SP Civitanova del Sannio-Bagnoli del Trigno la traccia della Bagnolese ormai erbosa, un tratto da ripulire, che sale sino ad incontrare la Sp che conduce alla periferia di Bagnoli, dopo il cimitero.
Bagnoli del Trigno-S. Angelo Limosano
Si lascia il paese sulla sinistra proseguendo verso est, tralasciando sulla destra il bivio per Duronia ed il complesso di Domus Centro Salute e imboccando alla fine della curva la stradina sulla destra, fino ad un caseggiato e si prosegue su traccia in terra che scende ad incontrare la viabilità ordinaria. Da qui si gira sulla destra sino al ponte sul torrente Vella; oltrepassatolo si prende sulla destra, dopo circa 200 metri la lunga stradina interpoderale che con leggera pendenza sale sino ad incrociare la strada Sp 41 detta Garibalda (Trivento- Pietracupa-Bagnoli) nei pressi della Morgia di Pietravalle che appare sulla sinistra. Si va invece sulla destra per imboccare al di la della strada dopo circa 200 mt dall’altro lato della strada SP 41 una viabilita interpoderale di crinale, con ampia visuale sulle opposte vallate del Trigno e del Biferno, la si percorre, tralasciando la stradina sulla destra e si continua sino ad incrociare la Sp 73, dove di fronte, a lato del caseggiato vi è una traccia che eliminando alcuni tornanti conduce ad altro gruppo di caseggiati sempre sulla Sp 73; la si percorre per circa un chilometro, escluso gli ultimi tornanti, su traccia che sbuca a 200 metri dal al santuario di S. Maria delle Stelle.
Giunti al Santuario si raggiunge facilmente S.Angelo Limosano, ben visibile poco più in alto con una stradina che si imbocca di fronte al santuario e sbuca nei pressi del cimitero. Alla periferia dell'abitato si svolta sulla destra dove è la croce dei Passionisti, e subito dopo sulla sinistra si sale al vecchio borgo.
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Tappa 4: Sant’Angelo Limosano - Matrice

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Tappa 5: Matrice - Sant'Elia a Pianisi

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Tappa 6: Sant'Elia a Pianisi - Serracapriola
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