Monte Saraceno

Fulcro del territorio di Pietrabbondante, Monte Saraceno rivestì nell’antichità un ruolo strategico per il controllo della via di collegamento tra la valle del fiume Sangro, a Nord, e la valle del Trigno, a Sud.
Sui versanti occidentale e settentrionale della vetta sono tuttora visibili ampi tratti della cinta fortificata realizzata probabilmente nel corso delle guerre sannitiche per difendere il territorio e per offrire riparo alle comunità che vivevano in piccoli insediamenti sparsi nel circondario. Le indagini archeologiche condotte alla fine degli anni ’60 del secolo scorso consentono di comprendere le caratteristiche costruttive e lo sviluppo originario delle mura, che dovevano cingere un’area di forma stretta e lunga compresa tra la vetta del monte e la morgia del Castello.
La cinta del Saraceno si inserisce nell’articolata rete di fortificazioni d’altura pianificata dallo stato sannita per la tutela del territorio.


Il punto panoramico in Località “Vecchio Campo Sportivo” (1040 m s.l.m.), rivolto sulla valle del Trigno, e quello in corrispondenza della vetta offrono ampie vedute sulla geografia del Molise e sul suo paesaggio, caratterizzato da percorsi tratturali, fortificazioni d’altura, santuari italici e borghi di origine medievale.
Salvo per il rimboschimento di conifere che riveste il versante sud-orientale del monte, prevalgono boschi di Cerro e Faggio accompagnati da numerose essenze arboree  tra cui l’Acero montano e il campestre, il Carpino bianco e nero, il Nocciolo, il Corniolo. Nei relativi periodi dell’anno si possono apprezzare le fioriture delle orchidee selvatiche, del giglio rosso, del ciclamino napoletano e della primula.
Monte Saraceno, compreso nella Riserva MaB UNESCO Collemeluccio-Montedimezzo Alto Molise, costituisce anche un punto di osservazione privilegiato per la  fauna selvatica appenninica (il nibbio reale, il lupo, la volpe, il ghiro, il tasso…).