Cripta di San Casto

Sottostante al presbiterio e a parte della navata centrale della Cattedrale di Trivento, si trova un magnifico insigne monumento: la Cripta di San Casto. 
Riscoperta occasionalmente nel 1928 da mons. Attilio Adinolfi da subito è stata oggetto di ammirazione e di indagine da parte di studiosi. Tra il IV e il V secolo dopo Cristo in questo luogo sorse il primo oratorio per custodire le reliquie del Santo martire Casto, primo vescovo della Diocesi di Trivento. La volta della cripta è a crociera, con archi a tutto sesto che poggiano su sedici colonne in pietra, di cui otto monolitiche, e su due pilastri rettangolari molto grossi. Le colonne e i pilastri sostengono capitelli dalle decorazioni di diversa fattura: molti sono a piramide tronca rovesciata, tipicamente medievali; altri sono in stile ionico, di età romana, riutilizzati. I capitelli “a cubo” potrebbero essere gli unici costruiti “ex novo” e non reimpiegati. Nella Cripta si contano almeno 18 capitelli. Sull’altare della cripta si trova una lunetta in pietra, probabilmente risalente al XIII secolo, che raffigura la Trinità posta tra due angeli e due delfini. All’interno della cripta sono conservate tre sculture lignee, databili tra il ‘200 e il ‘300, e il cippo funerario di Gnesio, sacerdote di Diana. La Cattedrale conserva una loggia lignea del settecento e un organo. 


Reperti di epoca romana che si trovano nella Cripta: 
- l’epigrafe latina incisa su blocco calcareo riutilizzato alla base di un pilastro ed evocante la dedica del preesistente tempio a Diana;
- l’epigrafe latina incisa sulla stele funeraria romana riutilizzata come base della mensa d’altare nel vano dell’abside centrale e allusiva al patrono del municipio romano di Trivento; 
- due spezzoni di muro antichissimi (opus reticolatum) nel corpo della parete sinistra. 


Tre sono i soggetti pittorici affrescati (di stile bizantino) posti sulle pareti di due pilastri frontalmente disposti tra loro: 
- La scena della Crocifissione: Cristo in croce con ai lati la Vergine santa e l’apostolo Giovanni; 
- Un santo monaco dalla lunga barba bianca e con un gran libro in mano; 
- Un giovane diacono con l’aureola, la tonsura e la dalmatica.