Castello Pignatelli

La struttura ha una storia molto lunga, grazie ad alcuni ritrovamenti si può pensare che inizialmente, dove oggi sorge il grande castello, ci fosse un edificio di costruzione longobarda per controllo sulla valle del Volturno ma soprattutto per difendersi dalle incursioni saracene. Questa tesi è avvalorata anche dalla presenza di un culto dedicato a San Michele Arcangelo che, nel periodo longobardo, era protettore delle postazioni fortificate nuove o antiche. È nel periodo normanno che all’edificio fu innalzata una cinta muraria per esigenze strategiche di difesa. Il castello acquistò l’immagine attuale soltanto quando, nel 1503 il feudo di Monteroduni passò nelle mani di Ludovico d’Afflitto e dei suoi eredi che lo tennero fino al 1668; si crede che durante questo periodo l’edificio da struttura militare e difensiva divenne invece una residenza elegante. Passato nelle mani della famiglia Pignatelli, che non lo trovò in buone condizioni, iniziò una vera e propria trasformazione in residenza. Grazie ai lavori di restauro oggi il Castello Pignatelli è visitabile in tutta la sua bellezza, ogni stanza, affresco e oggetto parlerà di un tempo passato ma ancora oggi testimone dell’immensa ricchezza di questa terra.

Il castello è protetto da mura di cinta esterne. La porta di accesso, che non costituisce l’originario ingresso all’edificio, è posta sul lato meridionale, nel punto in cui lo spazio tra edificio e cinta è meno profondo. Da essa ci si immette su un “viale-Rampa” che conduce a un piazzale sul quale affaccia un secondo portone d’ingresso che conduce all’interno. Al lato del castello, adiacente allo stesso, è posto un giardino. Originariamente l’edificio era circondato da un fossato e l’accesso dal giardino all’ingresso interno era permesso grazie ad un ponte levatoio oggi non più esistente. Nel piazzale è collocata la casa del fattore, struttura adibita a trappeto e forse anche a stalla. Sul portone di ingresso interno si apre un elegante balcone di stile rinascimentale. Da tale ingresso si accede ad un ampio scalone che conduce all’elegante loggiato del primo piano. Il piano terra, destinato alla servitù, ospita ampie cucine, stanze con forni e strumenti da lavoro e stanze adibite a cantine dove ancor oggi sono visibili grandi botti di legno. L’accesso da tali stanze ai piani alti è permesso attraverso i torrioni nei 68 quali si aprono delle strette scalinate. Tali passaggi permettevano di portare dalle cucine le vivande nelle sale del primo piano senza essere visti dal principe e dai suoi ospiti. Dal loggiato si accede al primo piano nel quale si trova la “sala di rappresentanza”. Di notevoli dimensioni, la stanza accoglie sul lato lungo un grande camino in marmo. Oltre a questo elemento è da sottolineare la bellissima pavimentazione in cotto, nel quale è impresso lo stemma della famiglia Pignatelli (le tre “pignate”), e il soffitto del XVIII secolo, interamente in legno, sul quale sono dipinti a tempera dei motivi cavallereschi. Sempre al primo piano, all’interno di una delle torri, è stata ricavata una stanza da letto rivestita da bellissime maioliche, decorate sempre con lo stemma dei Pignatelli. Al secondo piano sono disposte altre stanze, collegate tra loro attraverso lo stretto e suggestivo cammino di ronda caratterizzato da feritoie e caditoie che in passato venivano utilizzate dagli abitanti del castello per versare i liquidi bollenti sugli assedianti.