Chiesa Madre Santi Simone e Giuda
La Chiesa Madre intitolata ai Santi Simone e Giuda è una chiesa molto particolare, a pianta centrale ma a tre navate. Chi impiantò la costruzione sembra che abbia ragionato in funzione delle statue dei santi, seguendo la rigida logica bizantina secondo cui più volte è rappresentato il simulacro del sacro, più volte il sacro è presente attraverso il suo simulacro. Sull’altare centrale le nicchie di S. Rocco e di Maria Vergine. Ulteriore statua di S. Rocco è visibile su un altro altare. Nella navata di destra e anche in quella di sinistra la statua di S. Lucia. E poi S. Vincenzo Ferreri con il capo fiammeggiante e la sua regola nella mano sinistra. In una nicchia S. Michele Arcangelo calpesta il diavolo, quasi di fronte la Madonna Addolorata sta nel suo abito nero con il cuore trafitto. Dall’altra parte la Madonna della Libera è ferma nel suo abito bianco mentre mostra ai fedeli le mani aperte segnate da una croce. Non manca l’antico organo che si intravede sulla cantoria sorretta da due bellissime colonne di legno a torciglione, decorate da viticci e convolvoli. La Chiesa Madre è stata chiusa per 43 anni. La riapertura il 18 agosto 2013, considerata una vera e propria festa, ha coinvolto tutta la comunità Castelverrinese e numerosi amici di paesi limitrofi. Bello e commovente è stato il prologo della processione che dalla Chiesetta della Madonna della Libera ha raggiunto il caratteristico centro storico del Paese, sede della restaurata Chiesa dei SS. Simone e Giuda. Dopo il rito d’ingresso, il Vescovo della Diocesi di Trivento S. E. Mons. Domenico Angelo Scotti, ha riconsegnato simbolicamente le chiavi della Chiesa al Parroco Don Paolo Del Papa, che da qualche anno coordina le attività dell'antica parrocchia; ha benedetto l’acqua per aspergere l’assemblea, le pareti e l’altare in segno di purificazione. Nella chiesa Madre è presente un dipinto di Federico Pelorosso, eseguito nel 1934 e raffigurante Sant’Emidio vescovo di Ascoli Piceno, protettore del paese dai terremoti. Si racconta che fu la popolazione a volerlo dopo averne scampato il pericolo. L’artista nacque a Castelverrino e sordomuto dalla nascita, trascorse parta della sua vita in Argentina; dotato di straordinarie capacità, in paese si ricorda la sua magia, quando stendeva un telo contro il muro proiettandovi immagini che all’istante ritraeva fra lo stupore generale.
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