Chiesa Santa Maria Assunta
La Chiesa di Santa Maria Assunta, sulla bella piazza del paese, è la testimonianza del fervore spirituale e artistico del passato con la riapertura al culto nel 1927. La sua costruzione risalirebbe alla prima metà del XV sec. ma la sua fondazione è attribuita al X sec.: per l'impianto e per i resti che ancora conserva si ritiene di stile Lombardo. All’interno la chiesa conserva un’acquasantiera del XVI secolo, creata da botteghe molisane ed all’interno del catino è visibile il particolare a rilievo di un serpente dal pinnato sulla coda, nell’atto di uscire dalla vasca. Di interesse è la fonte battesimale del 1622. Nella Chiesa si possono ammirare pregevoli opere: al 1500 risale l'acquasantiera in pietra locale con il serpente che soffre nell’acquasantiera (cfr. Franco Valente); dello stesso periodo sono la croce con asta e gli stipiti dell'altare maggiore. Nel 1600 furono realizzati il fonte battesimale (1622), l'altare del SS. Rosario, il busto ligneo di Santo Stefano del Lupo, le statue di San Rocco e di Sant'Antonio, l'armadio ligneo della sacrestia, lo stemma del duca d'Alessandro e i mascheroni dell’altare maggiore, la mostra dell'organo, splendida nei suoi colori verde acqua e oro, come la volle Onorio di Caccavone.
Nel 1700 la chiesa fu impreziosita da altre opere, quali il coro ligneo in noce, il “lavatorio” in pietra della sacrestia, i confessionali, il pulpito, le tele del Purgatorio e dell'Assunta, attribuite alla scuola del Solimena. È nel corso del XVIII secolo che la chiesa si abbellisce di fregi in stucco, che donano uno stile baroccheggiante, di reliquie (tutte con autentiche), di marmi policromi (altare maggiore e altare di Santo Stefano del Lupo), mentre il battistero - realizzato nel 1860, insieme al campanile, da Angelo Passarelli di Alfedena, fu completato con la parte lignea e con le piccole graziose statue in carta pesta raffiguranti San Giovanni Battista e Gesù (1737). Particolarmente belle sono le statue lignee: quella di San Donato di Silverio Giovannitti di Oratino, della Madonna Incoronata di Foggia di Nico demo De Simone di Agnone.
Nel corso dell'800 vengono costruiti, ad opera di maestranze locali, gli altari nelle navate laterali e il soffitto a cassettoni; l'artista carovillese Emilio Labbate scolpì le statue dell'Immacolata e di San Domenico, mentre di fine Ottocento sono le belle stampe parigine della Via Crucis, tutte acquerellate. Gli interventi di restauro del 1874 demolirono gli intonaci e il soffitto di tavole pitturate. L'attuale aspetto rinascimentale della facciata è del 1900, a seguito dell’abbattimento del pronao a tre arcate. La Chiesa tuttavia si offre ancora ricca di pregevoli elementi artistici e architettonici, che la rendono luogo di preghiera e eletto scrigno d'arte con le belle vetrate istoriate ed i medaglioni affrescati da Paolo Gamba con i Santi Padri della Chiesa.


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