Parco delle Morge Cenozoiche
Il geosito è rappresentato dal piccolo rilievo roccioso della Morgia di Pietravalle, sito nel Comune di Salcito. Il sito consente di apprezzare bene il fenomeno della morfoselezione; la Morgia costituita da calcareniti gialline chiare, più resistenti all’erosione degli agenti atmosferici, emerge, infatti, per erosione selettiva dai più teneri terreni argillosi che affiorano in tutta l’area ad essa circostante. Il sito ha, inoltre, un interesse paleontologico, poiché le calcarentiti che costituiscono la Morgia sono ricche di gusci di lamellibranchi, tra cui abbondano i pectinidi ed ostreidi, rodoliti, briozoi e frammenti di gusci di echinodermi. Nelle calcareniti della Morgia sono presenti delle cavità artificiali, riferibili ad un insediamento rupestre. In particolare, dieci cavità, distribuite su due livelli, sono visibili sui versanti meridionali e tre sul versante settentrionale. Una buona veduta panoramica sulla Morgia si può avere da Ovest, dalla Strada Comunale Mandra. Nei pressi della Morgia si trova il laboratorio paleontologico all'aperto dedicato alla memoria del giovane geografo Flavio Bruni e promosso dall'Associazione Italiana Insegnanti di Geografia. Nel versante sud-occidentale sono presenti 15 cavità, a pianta quadrangolare e con soffitto piano distribuite su tre livelli (Ebanista, 2011). Partendo dal III livello sono visibili 8 cavità che affacciano su una spianata tagliata nella roccia. Ad ovest, un’ampia superficie verticale appositamente tagliata nel banco roccioso mostra numerosi fori rettangolari di piccole e medie dimensioni, scavati nella roccia per alloggiare le travi lignee di una tettoia. Un espediente simile è stato utilizzato nel vicino insediamento rupestre di Pietra Martino, sempre nel territorio di Salcito, dove all’esterno, sopra una delle cavità, sono presenti diversi fori rettangolari funzionali all’allestimento di una copertura lignea a spiovente (Ebanista, 2011). Nel versante sud-occidentale sono presenti 15 cavità, a pianta quadrangolare e con soffitto piano distribuite su tre livelli (Ebanista, 2011). Partendo dal III livello sono visibili 8 cavità che affacciano su una spianata tagliata nella roccia. Ad ovest, un’ampia superficie verticale appositamente tagliata nel banco roccioso mostra numerosi fori rettangolari di piccole e medie dimensioni, scavati nella roccia per alloggiare le travi lignee di una tettoia. Un espediente simile è stato utilizzato nel vicino insediamento rupestre di Pietra Martino, sempre nel territorio di Salcito, dove all’esterno, sopra una delle cavità, sono presenti diversi fori rettangolari funzionali all’allestimento di una copertura lignea a spiovente (Ebanista, 2011). Le interpretazioni delle evidenze archeologiche, unitamente al contributo proveniente dalle fonti scritte, consentono di ricostruire le linee generali dello sviluppo dell’insediamento rupestre di Pietravalle. Nel corso del medioevo elementi consistenti concorrono a illustrare la presenza di un abitato sulla morgia, forse in relazione all’istituzione del feudo che, poco dopo la metà del XII secolo, apparteneva a Goffridus de Petravalda (Jamison, 1972). Le Rationes decimarum del 1309 e 1328 registrano il toponimo Petra Valla (Sella, a cura di, 1936, pp. 337, 340, nn. 4833, 4937), in riferimento alle tasse versate dai locali chierici. La conferma della frequentazione dell’abitato rupestre proviene dal ritrovamento nel campo a valle della morgia di ceramica da mensa databile tra la fine del medioevo e la prima età moderna.




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