Muri dipinti
I paesaggi, i temi della memoria, della fede, del lavoro e del gioco della civiltà locale dei secoli scorsi sono interpretati in chiave contemporanea da sei artisti di fama internazionale, sotto la direzione artistica del Professor Lorenzo Canova.
“Casalciprano wall drawings” realizzato nel 2010, è uno dei primi interventi pittorici in Molise e si compone di 8 opere murali di grandi dimensioni, 2 corali e 6 individuali. Il progetto realizzato tra i vicoli del borgo ha permesso il recupero e la decorazione di molte facciate di antichi edifici e rappresenta un’importante esperienza di integrazione tra la storia e il presente, in un dialogo fecondo tra la presenza architettonica di costruzioni che hanno attraversato il tempo ed il linguaggio complesso dell’arte dei nostri tempi.
La realizzazione di questo affascinante e difficile confronto è stata infatti preceduta da un lungo studio da parte degli artisti che si sono documentati sulla storia e le tradizioni del luogo, pensando e realizzando ogni opera senza un eccesso della sua presenza visiva e cromatica e come un completamento del nucleo civico e della conformazione delle case, nel pieno rispetto dell’assetto di uno spazio delicato e di grande suggestione in cui cultura e natura entrano in un rapporto speciale, affascinante e suggestivo.
Nel percorso delle facciate incontriamo così l’atmosfera misteriosa dei boschi bifernini di Francesco Crivelli che dialoga con il paesaggio su cui si affaccia la piazzetta della casa che ha decorato, in un effetto illusionistico che immerge lo spettatore nel suo spazio visivo e nella sua vibrazione di verdi; il recupero degli antichi giochi di Marco Colazzo che mette in evidenza il suo vecchio giocattolo con raffinata ironia e forza di sintesi iconica attraverso lo spazio chiaro del fondo percorso da elementi sferici di memoria optical che accendono l’ambiente circostante come dischi luminosi; le memorie dell’infanzia di Mauro Di Silvestre che ha utilizzato l’antica foto di un bambino di Casalciprano e l’elemento decorativo di una antica balaustra in ferro di uno dei palazzi storici per creare una suggestiva tessitura ornamentale giocata sulle variazioni del rosso; i falciatori giganti di Stefania Fabrizi che, con un omaggio a Mario Sironi e alla tradizione della grande pittura murale del novecento, si impongono con la loro energia in bianco e nero sulla luce dorata del campo di grano, esaltando nella loro sintetica monumentalità la dignità e la potenza del lavoro umano; il ponte tra vecchio e nuovo, tra volto e paesaggio, di Adriano Nardi che colloca l’inserto glamour e pop del ritratto di Kate Moss sullo sfondo della veduta di Casalciprano, costruendo l’intera opera attraverso scansioni geometriche-cromatiche in cui compaiono sinteticamente le icone della sua tradizione religiosa e rurale per mettere in relazione la storia e il presente; il ludico accostamento di macchinari di Marco Verrelli che per celebrare la tradizione contadina del luogo, col suo stile “precisionista” ha dipinto, un vecchio trattore guidato da un manichino da crash-test, inserendo così un elemento di enigma metafisico nel contesto del vicolo.
Così anche nelle due facciate realizzate in collaborazione da tutti gli artisti si sovrappongono memorie del luogo, apparati liturgici, figure di anziane, santi e cerimonie religiose, tubature da irrigazione e cascate, il sole e citazioni della storia dell’arte, in una riuscita armonia tra le diverse visioni e gli stili che crea un connubio felice con la storia e il contesto urbano di Casalciprano.
Successivamente, altre due opere murali sono state realizzate nel 2011, in un angolo molto suggestivo del borgo per i suoi archi e scalinate in pietra. Lì dove una volta si diffondeva dalle cantine il profumo del vino di tintilia, l'artista Alessia Cerio ha incorniciato il ricordo della vendemmia e della pigiatura dell'uva.
Le opere d’arte contemporanea sono testimonianze vive di come l’arte sia capace di attraversare trasversalmente il tempo e la società, talvolta anticipandone i cambiamenti, talvolta, reinterpretandola, capace di coniugarla concettualmente al passato, talvolta al futuro.
A Casalciprano l’arte ha avuto un luogo. Casalciprano è oggi luogo d’arte.










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