Chiesa e Parco dell'Annunziata

Attraverso una stradina disegnata in un fitto bosco a circa tre chilometri da Casalciprano, si apre, in tutta la sua magia, un angolo di natura: l’incantevole Parco dell’Annunziata, preziosa cornice al santuario romanico che si trova al suo interno, chiaro segno delle radici religiose che affondano in una storia mistica millenaria.


Il Santuario Badiale della Madonna dell’Annunziata, che una volta aveva il titolo di S. Maria in Castagneto è uno dei più antichi della regione ed è un luogo di particolare importanza per la storia del Molise perché di esso si interessarono papi, imperatori, imperatrici, abati e principi. Probabilmente risalente all’anno 680, la notizia più antica è del marzo dell’897 quando l’abate Maione ottenne una sentenza a favore di S. Maria in Castagneto trascritta nel Chronicon Vulturnense [Doc. 77 – marzo 897]. L’abate riferisce che il cenobio fu fondato dalla duchessa Teoderada e poi da lei e da Gisulfo I suo figlio, donato a San Vincenzo con tutte le sue pertinenze.

Più volte trasformato nei secoli conserva le tracce del suo passato. Un dettaglio in particolare merita attenzione: sulla controfacciata interna della chiesa è stato applicato un grande stemma lapideo che contiene insegne papali facilmente riconoscibili e riconducibili a papa Urbano VIII della famiglia Barberini come si evince dallo scudo gentilizio a testa di cavallo con le tre api - tre api d’oro in campo azzurro erano l’insegna araldica della famiglia. 
Realizzata totalmente in pietra, la chiesa si distingue per la sua semplicità, com’è evidente se si osserva la facciata costituita solo da due portali dalle linee semplici che corrispondono con le due navate all’interno. Gli ambienti che le due navate creano sono disgiunti da quattro archi a tutto sesto che scaricano il loro peso su tre pilastri di grosse dimensioni costituite da capitelli dalle linee geometriche. Sempre all’esterno la chiesa presenta in alto in posizione centrale una nicchia all’interno della quale vi è stata collocata la statua della Madonna.
La chiesa non presenta il campanile, la sua facciata è a capanna e la sua copertura è a capriate.
Internamente la sua elegante semplicità richiama un forte senso di spiritualità. La zona presbiteriale ospita solo un altare in pietra ed una tela sulla quale è raffigurata l’effige della Madonna. Dietro l’altare è possibile osservare un arco a tutto sesto incastonato nel muro, sormontato da un oculo che permette alla luce di entrare all’interno della chiesa.

Seguendo i percorsi tracciati all’interno del Parco dell’Annunziata, complice delle tante attrattive che nasconde, ci si addentra in uno scenario naturalistico avvolgente e coinvolgente.
Il fresco sgorgare dell’acqua dell’antica fonte, una volta sollievo per gli uomini e gli animali, luogo di duro lavoro di braccia di donne, che chine sui lavatoi di pietra ridavano lucentezza ai panni intrisi di sudore.
Alzando gli occhi, i rami dei salici e dei pioppi offrono la loro ombra all’area attrezzata per allegri pic-nic, mentre la zona dei giochi è pronta ad accoglie le risa e le corse spensierate dei bambini e lì nei pressi, risalendo, si trovano campi polivalenti ed attrezzi sportivi.
Intorno al Parco si dirama una rete di sentieri segnati che gli alberi con le loro folte chiome invitano ad esplorare in bici, a piedi o a cavallo.

Oltre il Santuario altre due opere sacre da considerare sono:
- il grande crocifisso ligneo, databile intorno all’anno mille, conservato presso la chiesa parrocchiale SS. Salvatore;

- il dipinto di Benedetto Brunetti raffigurante la Madonna in adorazione di Gesù Bambino presso la chiesa di santa Maria del Giardino. L’opera, caratterizzata da un insolito sfondo color oro, è databile intorno al 1680.