Santa Maria di Monteverde
Su un pianoro a circa 1.000 metri di altitudine sorge, in una posizione panoramica, una chiesetta rurale costruita nel 1939 accanto ai resti di un’antica abbazia benedettina ed intitolata alla Madonna di Monteverde. La montagna di Santa Maria di Monteverde è stata abitata sin dai tempi dei Sanniti; a testimoniare ciò rimane la cinta muraria ancora presente all'interno del bosco: una cinta fortificata di tipo megalitico, in tutto simile alle molte altre che punteggiano le cime di colli e monti in tutta la regione. Il sito fu poi conquistato e frequentato dai romani: Ruffirium è il nome che i romani diedero all'area. Testimonianze dell'epoca romana si trovano nei materiali utilizzati per la costruzione della badia benedettina. Particolarmente notevole è una monumentale iscrizione funeraria inedita scolpita su un blocco calcareo di grandi dimensioni (h. 149, l. 86, sp. 38) riutilizzato nella muratura di uno degli ambienti del monastero e posizionato a sinistra dell'entrata nei ruderi della badia. In epoca medioevale, grazie alla fervida regola benedettina dell’ora et labora, il complesso divenne ben presto un valido riferimento religioso, culturale ed economico per le popolazioni della zona e fu ampliato più volte. Nel 1022, infatti, il cenobio fu trasformato in vero e proprio monastero abbaziale, indipendente e retto da un proprio abate. Persino la famosa leggenda locale del Re Bove attesta l’esistenza e l’importanza del monastero di Monteverde, che sarebbe la prima delle 99 chiese costruite in una sola notte dal Re Bove con l’aiuto del diavolo. La fine della vitalità della zona si compì con il terribile terremoto del 26 luglio 1805 che causò il crollo definitivo della chiesa, che da allora non fu più ricostruita e che concluse la storia millenaria del monastero. Oggi questa zona è meta durante l'anno di un flusso di persone che vanno a fare pic nic, a prendere il sole, a passeggiare o a fare giri in mountain bike tra i sentieri del bosco. Il 16 agosto e l'ultima domenica dello stesso mese, la popolazione di mirabello si ritrova sul pianoro per una tradizionale scampagnata, dove le ore passano tra barbecue, canti popolari e vino locale.




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