Piazza Umberto I
Nella piazza di Vastogirardi è stata eretta negli anni ’50 del ‘900 la Torre Civica, nella quale è incastonato l’orologio. Per molti anni le campane poste nel punto più alto della torre risuonavano per tutto il paese, e soprattutto per i cittadini che si trovavano al lavoro nelle campagne circostanti, in modo tale che contando il numero dei rintocchi delle ore e con suono differente il numero dei rintocchi dei quarti d’ora ci si rendeva conto dell’ora precisa.
In precedenza vi era nello stesso posto una torre a base circolare, eretta nel corso del medioevo e caduta a cavallo tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900. Essa aveva la funzione, oltre a quella di custodire l’orologio, quella di fungere da torre campanaria per la chiesa di Sant’Antonio di Padova nonché quella di fortificazione del borgo medioevale sorto alle falde del castello. Al colmo della torre era posta la statua del Santo. La chiesa di Sant’Antonio era rimasta in funzione sino al ‘700 inoltrato, quando venne abbattuta e in quel posto vennero costruite delle abitazioni. A piano terra trovò posto anche la farmacia di Don Peppino Marracino nel corso dell’800.
Proprio di fronte alla Torre Civica e al luogo dove era ubicata la chiesa di Sant’Antonio di Padova, alla metà del ‘700 venne costruito il Palazzo Scocchera, ereditato nel corso del ‘900 dalla famiglia Selvaggi. Questo ramo della famiglia Scocchera era divenuto piuttosto dovizioso di greggi, aveva avuto diversi personaggi che avevano saputo investire nel campo dell’allevamento transumante e godeva di feudi di proprietà come Staffoli e Ospedaletto. Per il progetto della casa chiamarono l’architetto Ferdinando Fuga, allievo del Vanvitelli. Per la scultura del portale, degli architravi e dello stemma di famiglia (in verità non risulta abbiano mai ricevuto titoli nobiliari, anche se i nobili chiedevano molto spesso ad essi prestiti in denaro), fu chiamato da Capracotta Ludovico Bucci, accasatosi poi a Vastogirardi e di una famiglia di scalpellini raffinati. Si pensa che lo stesso Bucci abbia poi realizzato anche la bellissima scalinata in pietra, all’ingresso del palazzo, la quale, sostenuta da quattro colonne pure in pietra locale, si dirama all’arrivo in due piccole rampe dalle quali si accede sia ai locali del primo piano sia all’androne da dove parte la scala per il secondo piano. Fu in questa casa che nacquero i fratelli Gaudenzio, Ferdinando e Liborio Scocchera. Ferdinando si trasferì presso le proprietà che la famiglia aveva nel tempo acquisito in Canosa e diede luogo a personaggi come Savino, sindaco di Foggia, poi deputato al primo parlamento italiano a Torino nel 1961.
Questa famiglia costruì poi una “villa Scocchera” anche a Canosa, e un altro palazzo a Foggia. Un nipote infine fece costruire il palazzo Scocchera che si può ancora ammirare sul famoso corso detto “Miglio d’Oro” che conduce da Napoli a Portici e annovera le migliori residenze dei nobili napoletani.




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