Palazzo Cappuccilli

Il palazzo Cappuccilli è stato costruito tra il 1889 e il 1897 ha una chiara matrice campana e pur essendo stato restaurato recentemente conserva leggibili le caratterizzazioni stilistiche. Al piano terra del palazzo trovavano posto i magazzini, depositi e stalle per la rimessa di carrozze e cavalli. Il mezzanino superiore doveva risolvere le funzioni di cucina e di alloggio della servitù. In questo livello la quota dei soffitti è più bassa con un aggravio delle condizioni di luminosità e di aereazione dei locali. Quello che senza dubbio è degno di grande interesse è certamente il piano nobile, una sequenza di stanze da letto e salotti che si alternano con un ritmo incessante. Gli ampi spazi di forma regolare fanno intendere un’abitazione confortevole dove non mancano affacci eccellenti sulla piazza e sul retro. Tutte le stanze posseggono decorazioni; raffinati stucchi in cartapesta di stampo francese. I dipinti a tempera su carta raffiguranti fantastici brani con scorci di paesaggio, arricchiscono la galleria di quei vedutisti che hanno segnato pagine e pagine dei manuali di storia dell’arte. Sono attribuiti a Abele Valerio (Ferrazzano 1856-Campobasso 1927) un importante pittore molisano formatosi a Napoli presso il Regio istituto di Belle Arti. I Cappuccilli appartengono ad un ceppo presente a Ripabottoni fin dal 1500; sono state persone impegnate più volte nella gestione della cosa pubblica, contribuendo significativamente alla storia economica e sociale della comunità. Leonardo Antonio (Ripabottoni 1863-1907) ricoprì la carica di Sindaco di Ripabottoni per quindici anni dal 1888 al 1903 Durante i suoi mandati realizzò numerose opere pubbliche tra cui la sistemazione della fontana in Via XX settembre e quella a Largo Plebiscito, installò l’orologio pubblico e rettificò la ferrovia congiungendo l’abitato alla Stazione Ferroviaria. Leonardo Antonio decise di costruire una nuova casa per lasciare al fratello Vincenzo quella adiacente la chiesa dell’Assunta, la nuova costruzione sarebbe avvenuta su un terreno di proprietà in centro e di fronte la chiesa. Una dimora degna dello status acquisito, da qui l’incarico all’architetto Eutichio Ricci da Larino. Il palazzo, ora di proprietà comunale, è stato riportato al suo pieno splendore ed è visitabile.