Tempio Italico

È ubicato in posizione panoramica sulla valle del torrente Fiumarello, non molto distante dal percorso del tratturo Castel di Sangro-Lucera. L’area sacra ha una forma quadrangolare di 740 mq ed è racchiusa in un recinto costituito da grossi blocchi di pietra. In essa si svolgevano le cerimonie sacre, all’aperto. Il tempio vero e proprio è un edificio di piccole dimensioni fiancheggiato da due porticati laterali con colonnato. Del tempio resta l’alto podio con cornici modanate e dado centrale; sulla fronte, che è priva di scalinate (evenienza che avvalora ancora di più l’ipotesi di cerimonie all’aperto) c’era originariamente una fila di quattro colonne delle quali sono state recuperate delle parti relative ai fusti lisci ed ai capitelli. La parte chiusa del tempio occupava la metà posteriore dell’edificio ed era pavimentata con cocciopisto decorato da tessere di mosaico bianche formanti un disegno a meandro ai margini e a reticolo al centro. Al di sotto di tale pavimento è stato trovato un gruppo di monete che, essendo state deposte all’atto della costruzione del pavimento, definiscono la cronologia dell’edificio: le monete più antiche risalgono alla prima metà del III secolo a.C., la moneta più recente è un denario d’argento dell’anno 104 a.C. termine che definisce la costruzione del tempio. In questa cella doveva essere ospitato il simulacro della divinità. Il materiale votivo utilizzato nelle cerimonie sacre è stato recuperato in grande quantità soprattutto nei porticati laterali e dietro i muri dell’edificio, in modo che fosse protetto e non esposto ad eventuali sacrilegi; si tratta soprattutto di ceramica a vernice nera, di monete e di lucerne; queste ultime aiutano a definire la frequentazione del sito almeno fino al II secolo d.C.. Da una decina di anni sono stati ripresi gli scavi coordinati dal Direttore, Dr. Tesse D. Stek (Leiden University, The Netherlands), Dr. Antonella Lepone (Università di Roma, La Sapienza) e da Membri dell’equipe (una 30 di persone provenienti da tutta europa) con istituzione di appartenenza e ruolo sullo scavo: Faculty of Archaeology, Leinden University, The Netherlands Organisation por Scientific Research (NWO) in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Molise. Ad oggi sono stati ritrovati numerosi blocchi lavorati in calcare grigio, sono stati rimessi in luce i setti murari interni al podio del tempio e resti dei vari livelli di preparazione pavimentale all’interno del santuario. Infine è stato possibile rintracciare parte del muro di contenimento lungo il perimetro esterno del santuario. Gli scavi sono attualmente ancora in corso.